La morte per malattia: una diagnosi che ridefinisce l’esistenza

Una diagnosi terminale, spesso riassunta nella frase “Mi dispiace, le restano solo X tempo di vita”, rappresenta un confine netto, uno spartiacque tra ciò che è stato e ciò che non potrà più realizzarsi.

Il confronto con la fine

Di rado pensiamo alla nostra fine, e quando lo facciamo, la collochiamo sempre in un futuro indefinito e lontano. Questa inconsapevolezza si dissolve nel momento in cui viene diagnosticata una malattia incurabile. Improvvisamente, si acquisisce la piena consapevolezza che la fine è vicina. A quel punto sorgono interrogativi cruciali: come affrontare il tempo che resta? Come dare significato agli ultimi giorni o mesi?

Decisioni e priorità

Una diagnosi così grave innesca la necessità di prendere decisioni importanti, a partire dalla scelta di condividere la notizia con i familiari e gli amici più stretti. Ancor prima, la persona deve decidere se sottoporsi a cure estreme per tentare di guadagnare qualche giorno in più, oppure se privilegiare la qualità della vita, scegliendo di vivere quel tempo lontano dagli ospedali e dalle terapie invasive. Si tratta di scelte strettamente personali, che non dovrebbero mai essere oggetto di giudizio, neanche se motivate dall’amore.

Il bisogno di lasciare un segno

Una diagnosi di morte imminente spinge anche a fare un bilancio della propria vita: ciò che si è fatto, ciò che si sta facendo e ciò che si vorrebbe ancora realizzare. Affetti, lavoro, impegno sociale, fede e valori vengono analizzati con intensità, mossi dal profondo bisogno di sentire che il proprio passaggio sulla Terra non sia stato inutile.

Per questo motivo, c’è chi sceglie di:

  • Intraprendere esperienze speciali con i propri cari per creare ricordi duraturi.
  • Scrivere lettere o registrare messaggi video per i propri cari, da aprire in momenti precisi della loro vita futura.
  • Avviare attività di volontariato o promuovere iniziative benefiche a proprio nome, a sostegno di cause care (ricerca, animali, infanzia, ecc.).

L’organizzazione dell’ultimo saluto

Alcune persone scelgono anche di predisporre meticolosamente il proprio ultimo addio al mondo. Curano ogni dettaglio della cerimonia funebre, stabiliscono le volontà sulla cremazione o sulla sepoltura, scelgono il testo della lapide, i fiori, gli abiti, le letture e le musiche. Questo non è solo un modo per dirigere la propria “uscita di scena”, ma anche per sollevare i propri cari dall’onere emotivo e pratico di occuparsi di un compito così doloroso.

Assistenza per le volontà testamentarie e funerarie

Se desideri stabilire le disposizioni per il tuo ultimo saluto, puoi rivolgerti a noi di Onoranze Funebri Sordo. Ti affiancheremo con discrezione, garantendo il pieno rispetto della tua volontà.

Ci trovi a Buja (UD), in via Pra’ di Tos 3. Per contatti chiama il 0432.960189 o il 335.6787204, oppure scrivici a info@onoranzefunebrisordo.com.

  • Se desideri rivedere il video integrale dell’evento, clicca qui.